Giovedì, 18 Ottobre 2012 02:00

Osservazioni AIA 18 Ottobre

Legambiente ha presentato in Conferenza dei Servizi le proprie Osservazioni al Parere Istruttorio Conclusivo relativo al riesame dell’AIA per l’Ilva di Taranto

In un documento presentato nell’audizione precedente la Conferenza dei Servizi relativa al riesame dell’AIA per l’Ilva di Taranto, Legambiente ha presentato le proprie Osservazioni al Parere Istruttorio Conclusivo relativo al riesame dell’AIA per l’Ilva di Taranto.

Nel documento vengono evidenziate tutte le criticità della nuova Autorizzazione integrata Ambientale. In particolare si sottolinea come il riesame avrebbe dovuto comportare la proposizione di un quadro aggiornato e più consono alla realtà circa il contesto ambientale dello stabilimento siderurgico, risultato alquanto diverso rispetto alle “dichiarazioni” dell’azienda nella perizia ordinata dal Gip Todisco. Inoltre il riesame dell'AIA avrebbe dovuto riguardare la complessità delle varie sorgenti di impatto ambientale e non limitarsi al settore aria.

Le criticità ambientali e sanitarie del territorio dovrebbero imporre l’inserimento, nell’AIA, di  prescrizioni volte a ridurre, drasticamente e nei tempi più celeri, i flussi di massa e le concentrazioni dei vari inquinanti immessi nell’ambiente, adottando :

• i provvedimenti tecnici assunti dai custodi giudiziari nominati dal Gip Todisco. Occorre rilevare come il parere non abbia recepito le prescrizioni della magistratura in ordine ai tempi di chiusura di diversi impianti quali l'AFO 5 ed alcune batterie della cokeria. Tale discrepanza può inficiare alla base l'efficacia dell'AIA che si va ad approvare. L'esercizio di impianti sotto sequestro può configurarsi come persistenza di una situazione dichiarata di pericolo e reiterazione del reato ad essa associata.  

• le nuove MTD (Migliori Tecnologie Disponibili) approvate dalla Commissione Europea il 28 febbraio 2012 ed in particolare il perseguimento del limite più restrittivo  previsto per i vari settori impiantistici

• le migliori tecnologie in assoluto e limiti di emissione molto più rigorosi rispetto a quelli previsti dalla legislazione nazionale e regionale, mirando a ridurre al minimo l'inquinamento

• i contenuti della legge regionale n. 21/2012. L'applicazione di questa norma implica che le prescrizioni adottate nel riesame dell'AIA debbano essere rivisitate sulla base della valutazione del danno sanitario indotto dall'esercizio dello stabilimento.

Questo per quel che riguarda ciò che nel Parere avrebbe dovuto esserci e invece non c’è.

Quanto a quello che nel Parere c’è, si valuta incompatibile, con qualsiasi processo di risanamento ambientale dello stabilimento siderurgico l’autorizzazione a una produzione di 11,5 milioni di tonnellate di acciaio all’anno prevista, a regime. In un processo produttivo come il siderurgico, più alta è la produzione e maggiori sono le emissioni in atmosfera e nel mare, svilendo qualsiasi intervento di miglioramento ambientale indipe  ndentemente dalle pratiche operative adottate. Si richiede quindi che l’AIA  preveda un limite alla capacità produttiva futura dello stabilimento inferiore  a 8 mln di ton/a di acciaio che, comunque, nell'attuale situazione impiantistica e in rapporto alle criticità ambientali del territorio risulta oggi insostenibile.  

Si ritiene inoltre indispensabile prescrivere all’azienda di fornire fideiussione di importo adeguato a fronte di futuri interventi di dismissione e bonifica.

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