COMUNICATO STAMPA
Legambiente, nella circostanza rappresentata dagli avv. Massimo Moretti ed Eligio Curci, si è
costituita nei giorni scorsi in sede di TAR di Lecce in opposizione al ricorso che l’ILVA ha
presentato con l’intento di ottenere l’annullamento delle prescrizioni più rigorose che le sono state
imposte nell’A.I.A.. “Un tentativo” - dichiarano Lunetta Franco e Leo Corvace del circolo
Legambiente di Taranto, “per sminuire ulteriormente la portata di un’autorizzazione nei cui
confronti abbiamo già espresso, con le nostre osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente e
con interventi in tutte le sedi, fortissime critiche per le insufficienti prescrizioni ivi previste”.
Le prescrizioni impugnate dall’Ilva, spesso con argomentazioni pretestuose, riguardano, tra l’altro,
il sistema di abbattimento delle emissioni convogliate della cokeria, il campionamento in continuo
della diossina dell’impianto di agglomerazione, il riutilizzo dei reflui dai depuratori Gennarini e
Bellavista.
Nel ricorso l’Ilva presenta, In maniera del tutto fuorviante, un quadro ambientale rassicurante circa
l’esercizio dei suoi impianti e ritiene conclusa la fase di adeguamento alle M.T.D. (Migliori
Tecnologie Disponibili) per la cokeria (“ da annoverarsi tra quelle di nuova e migliore concezione
tecnica”). E’ evidente come l’azienda, nonostante le forti criticità ambientali tuttora presenti nel
territorio, non intenda spingersi molto oltre gli interventi pur effettuati in questi anni. L’ILVA si
oppone inoltre all’adozione di prescrizioni che non rientrano tra le stesse M.T.D. quali appunto
alcune di quelle impugnate. “No contestiamo con forza” – continuano Franco e Corvace – “questa
posizione, ora anche di fronte al TAR, sia sul piano giuridico, sia sulla base delle emergenze
ambientali del territorio. La normativa italiana ed europea in materia prevede infatti la
possibilità, con il rilascio dell’A.I.A., di imporre misure e valori limite di emissione più
rigorosi rispetto a quelli previsti dalle linee guida sulle M.T.D. e dalla legislazione di settore.
Le citate prescrizioni sono quindi da ritenersi del tutto legittime”.
Nello specifico, l’installazione di un sistema di abbattimento delle emissioni convogliate della
cokeria, che ne è attualmente priva, è assolutamente necessaria per ridurre drasticamente il loro
impatto ambientale anche in rapporto alle emergenze benzo(a)pirene e PM 10 tuttora vigenti. Per il
2005 l’Ilva dichiara una stima pari a 251 t/a di polveri, 2222 t/a di NO2 e 2160 t/a di SO2, dati
peraltro sottostimati secondo la commissione IPPC.
Altre emergenze, come il depauperamento della falda e la carenza di acqua, impongono che venga
mantenuta la prescrizione di utilizzo, da parte aziendale, dei reflui depurati in luogo dell’attuale
prelievo di acque dal fiume Sinni. Prescrizione già prevista dal “Piano Regionale di Tutela delle
Acque” e dal Commissario straordinario per l‘emergenza idrica. Oltretutto il sistema di condotte ed
impianti di affinamento progettato allo scopo è stato in gran parte già realizzato. Con le acque non
più utilizzate si potrebbe finalmente riempire l’invaso Pappadai, altrimenti destinato a rimanere
un’incompiuta nonostante gli ingenti costi sostenuti per realizzarlo.
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Di particolare importanza è la conferma del campionamento in continuo della diossina in presenza
di una situazione sanitaria preoccupante, di due ordinanze di inibizione alle attività di pascolo e alla
coltivazione dei mitili e dell’abbattimento di circa 2200 capi di bestiame contaminati. Con questa
prescrizione si applicherebbe la legge regionale “antidiossina”in tutta la sua portata, tenendo sotto
controllo un inquinante dei cui effetti devastanti la Procura si sta occupando con l’ipotesi di reato
di procurato disastro ambientale. Inoltre il campionamento in continuo permetterebbe di confermare
o meno i livelli sotto la soglia di 0,4 n/g di recente rilevati dall’ARPA per le emissioni di diossina.
Legambiente, con la costituzione in opposizione al TAR di Lecce, richiede quindi il totale
respingimento del ricorso presentato dall’Ilva ed il mantenimento delle prescrizioni dell’A.I.A.
impugnate da ILVA.
Circolo di Taranto
Taranto, 11 gennaio 2012