In occasione dell’incontro con il Ministro Balduzzi presso la prefettura di Taranto, cui parteciperà
Lunetta Franco, Presidente del Circolo Legambiente di Taranto, partendo dalla valutazione della
grave situazione sanitaria della città di Taranto, Legambiente presenta al Ministro le proprie
richieste affinché si attuino alcuni interventi ritenuti prioritari per limitare i rischi cui è esposta la
popolazione, nonché ai fini della prevenzione e della cura delle patologie connesse
all’inquinamento di origine industriale.
In particolare le richieste di Legambiente riguardano:
1. uno studio serio e approfondito sullo stato di salute della popolazione e dell’ambiente per
meglio capirne il grado di compromissione, dare chiare indicazioni ai cittadini sui
comportamenti da attuare, o da evitare, per limitare il rischio con l’attuazione di una
conseguente, capillare, campagna di informazione - nel merito - della popolazione
2. uno studio analogo alla perizia prodotta dagli epidemiologi nell’ambito dell’inchiesta
sull’Ilva (estremamente rigorosa ma contestualmente agile e veloce nei tempi di
realizzazione) sulle ricadute sanitarie degli altri principali impianti industriali presenti sul
territorio: ENI, CEMENTIR, ARSENALE MARINA MILITARE. Non si aspetti che sia la
magistratura ad intervenire. Non si affrontino questi problemi solo quando si verifica
un’emergenza: il dottor Forastiere, coordinatore del gruppo che ha redatto la perizia
epidemiologica, nell’ambito dell’incidente probatorio in cui fu discussa la stessa perizia ha
dichiarato chiaramente il suo stupore che un’indagine come quella condotta dalla procura
non fosse stata realizzata prima e che l’input fosse dovuto venire dalla magistratura
3. la creazione e il potenziamento di presidi di prevenzione e cura specializzati nelle patologie
connesse all’inquinamento per garantire la prevenzione e la possibilità di cure adeguate a
tutti i cittadini senza distinzioni di reddito e senza dover ricorrere ai cosiddetti “viaggi della
speranza”. Si ricorda che nella perizia viene indicato che si ammala e muore di più chi ha un
reddito più basso e questo è inaccettabile in un Paese che resta tra i più ricchi del mondo.
Primo obiettivo deve essere quello di ridurre le drammatiche liste d’attesa (anche più di un
anno in alcuni casi) per accedere a visite ospedaliere ed esami clinici indispensabili per una
vera prevenzione.
Infine Legambiente ricorda al Ministro e, attraverso la sua persona, all’intero Governo che in un
contesto così gravemente compromesso dal punto di vista sanitario e ambientale non è tollerabile
alcuna implementazione di impianti industriali che abbiano un più o meno rilevante impatto senza
un ulteriore insopportabile danno per la salute dei cittadini. Pertanto ritiene necessario bloccare il
raddoppio dell’inceneritore Appia Energy di Massafra (geograficamente molto vicino alla città di
Taranto) la cui utilità è tra l’altro del tutto discutibile in un contesto in cui è presente una capacità di
smaltimento ampiamente superiore alle necessità territoriali
21 ottobre 2012
