Mercoledì, 29 Maggio 2024 15:54

Regolamento Verde Urbano: considerazioni e proposte di Legambiente Taranto

Legambiente ritiene che il Regolamento per il Verde Pubblico del Comune di Taranto attualmente in vigore complessivamente non necessiti di particolari modifiche e che i problemi che si riscontrano nella gestione del verde urbano siano prevalentemente dovuti ad una sua inadeguata se non, per alcuni aspetti, mancata, attuazione.
In ogni caso è stata appena varata la nuova legge regionale per il verde pubblico, la Legge Regionale 30 maggio 2024, n. 23 "Disposizioni per la qualificazione e la valorizzazione del sistema del verde urbano" che prevede l'emanazione entro sei mesi di uno specifico regolamento attuativo. Legambiente ritiene che eventuali modifiche al Regolamento Comunale possano essere prese in considerazione solo dopo l'emanazione di tale regolamento regionale di cui, evidentemente si dovrà tenere debito conto.

In caso si procedesse a modifiche Legambiente ritiene necessario:

- Tenere sempre come base, così come nel regolamento attuale, la fisiologia vegetale degli alberi, da cui non si può prescindere (si faccia riferimento alla branca italiana della più importante organizzazione internazionale di arboricoltori per qualsiasi dubbio https://www.isaitalia.org/): un intervento di potatura eseguito in un periodo non corretto o con modalità non corrette diminuisce la longevità degli alberi interessati e conseguentemente il loro valore economico, generando un danno erariale notevole, oltreché ecologico.
- Inserire come incipit una dichiarazione che identifichi il verde urbano, Pubblico e Privato, come bene comune da salvaguardare;
- Prevedere l'istituzione di una Consulta Comunale per il Verde Pubblico (facendo seguito sostanzialmente a quanto già previsto all'articolo 30 rimasto però inattuato), organismo consultivo di confronto stabile con l'Amministrazione relativamente agli indirizzi che riguardano il verde pubblico e privato ed al monitoraggio degli interventi posti in essere, che coinvolga al suo interno le associazioni ambientali e gli ordini professionali interessati (esempio Regolamento Consulta del Verde: https://bussola.s3.eu-west-1.amazonaws.com/932258/Regolamento-consulta-del-verde.pdf);
- Esplicitare l'obbligo alla trasparenza ed alla condivisione preventiva della programmazione annuale degli interventi di potatura delle alberature pubbliche in ambito urbano, rendendola visibile tramite apposito webgis (esempio: https://app.antheasit.it/public/rimini/map)
- Inserire un'apposita sezione che disciplini e regoli la gestione del verde privato, come nel caso del Regolamento di Rimini, pagine 5-20
(https://www.comune.rimini.it/sites/default/files/2021-02/regolamento_verde_2001.pdf)
- Definire ed esplicitare una metodologia di monitoraggio della corretta esecuzione degli interventi di potatura (per i quali il Regolamento indica esplicitamente che "La potatura deve essere limitata alla rimozione di parti di chioma secche, lesionate o alterate da danni fisici o da agenti patogeni"), con specifiche sanzioni (minimo 100 euro/albero) per le ditte affidatarie che non rispettino quanto già previsto nel Regolamento, salvo specifica richiesta di deroga motivata e documentata fotograficamente per ragioni fitosanitarie, che va preventivamente presentata, protocollata ed approvata dal Dirigente Comunale responsabile;
- Inserire uno specifico articolo che individui le corrette modalità di impianto delle alberature stradali, in particolare in relazione all'uso obbligatorio di suoli strutturali o di geocelle (es. "Silva Cell") per la protezione dell'apparato radicale contro i rischi di costipazione ed anaerobiosi del suolo, in modo da garantire accrescimento, longevità, stabilità delle alberature, nonché assorbimento delle precipitazioni eccezionali dovute al cambiamento climatico (NBS - Nature Based Solution), protezione delle pavimentazioni stradali e marciapiedi (la rottura delle pavimentazioni stradali individua una condizione non ottimale di aerazione del sistema suolo);
- Porre particolare e specifica attenzione alla gestione dei lavori stradali in prossimità di alberature, come ad esempio Norme nelle aree di cantiere (si veda anche il documento grafico con immagini https://www.comune.rimini.it/sites/default/files/2021-05/Allegato_B.pdf). L'attuazione o il completamento di reti tecnologiche in trincea o aeree che comportino l'attraversamento di aree verdi implica il rispetto delle specifiche prescrizioni di tutela e salvaguardia delle essenze arboree. Nel caso di lavori che penalizzino in modo significativo, in durata e in estensione, il patrimonio verde comunale, il concessionario/realizzatore dell'intervento sarà tenuto ad indennizzare un proporzionato miglioramento qualitativo del verde penalizzato dall'intervento. In via subordinata, nei casi in cui il verde pubblico interessato non venga ricostruito integralmente, il concessionario/realizzatore dell'intervento sarà tenuto a contribuire per un pari importo alla riqualificazione di un appezzamento di verde limitrofo a scelta insindacabile dell'Amministrazione Comunale.
Tale procedura riguarda anche opere di manutenzione straordinaria alle reti esistenti a condizione che comportino variazioni di tracciato, modifiche all'attuale stato dei luoghi o installazione di nuovi elementi. La distanza dello scavo dalla base del fusto non potrà essere comunque inferiore a m. 3,00 per le alberature e m. 1,5 per gli arbusti. Qualora sussista la dimostrata necessità, e comunque a seguito di richiesta scritta dell'interessato, l'Ufficio Verde Pubblico potrà rilasciare autorizzazioni in difformità delle distanze precedentemente indicate; inoltre esso potrà dare indicazioni di maggiore dettaglio in presenza di alberature di particolare pregio storico, ambientale o paesistico, nonché per soggetti che presentino situazioni di rischio per l'incolumità di persone, cose o animali. E' comunque obbligo, qualora si operi a distanze inferiori a quelle previste, l'adozione di misure di prevenzione come lo scavo manuale, il taglio netto delle radici con arnesi idonei, il sottopasso con tubazioni delle branche radicali che assicurano stabilità alla pianta, il trattamento delle superfici tagliate con idonei prodotti anticrittogamici. La chiusura degli scavi dovrà essere attuata con terreno vegetale evitando l'immissione di inerti, macerie od altri materiali incompatibili.
- Esplicitare che non sono ammesse nuove pavimentazioni impermeabili eseguite sino al piede della pianta e che dovrà essere lasciata libera un'area di rispetto con raggio di almeno 100 cm per gli alberi e 50 cm per gli arbusti, o equipollente, per il corretto assorbimento delle acque piovane o di irrigazione e per assicurare gli scambi gassosi indispensabili per la crescita e la conservazione dei soggetti vegetali, fatta salva la situazione esistente laddove non è possibile modificarla.
- Prevedere infine che sia fatto obbligo di adottare tutti gli accorgimenti utili ad evitare il danneggiamento della vegetazione esistente (lesioni alla corteccia e alle radici, rottura di rami, ecc.). Nelle aree di pertinenza delle piante va altresì vietata ogni variazione del piano di campagna originario non previsto dal progetto concessionato o autorizzato, e l'interramento di materiali inerti o di altra natura.



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